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Come prendersi cura della vista dei bambini

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Redazione esterna

Preservare la vista dei bambini è importante dai primissimi mesi di vita. Ecco alcuni consigli per prevenire problemi in futuro.

Fin dalla nascita è importante occuparsi della protezione degli occhi dei bambini e prevenire eventuali disturbi visivi.
Infatti esistono metodi diagnostici adatti alle diverse età per conoscere lo stato della loro vista e capire se ci sono dei problemi. Secondo i dati forniti da Clinica Baviera, in Italia più della metà dei bambini potrebbe avere un problema visivo, un numero molto più alto rispetto a qualche anno fa, prima che la tecnologia entrasse a far parte di quasi tutti gli aspetti della nostra vita. D’altra parte, fino al 30% degli insuccessi scolastici o dei problemi accademici sono dovuti a difetti della vista non diagnosticati, quindi una buona diagnosi in età precoce è fondamentale.

Dieci consigli per una buona salute visiva

Prestare attenzione ai possibili segnali di allarme

I genitori devono osservare il comportamento dei propri figli per individuare segnali di allarme di un possibile problema visivo, come roteare gli occhi, avvicinarsi troppo ai libri o alla televisione, fare continue smorfie o ammiccamenti, avere occhi rossi a fine giornata, difficoltà di apprendimento a scuola, bruciori ripetuti, ecc.

Insegnare un uso corretto degli schermi

Fin dalla più tenera età bisogna adottare una serie di misure relative all’uso di televisione, tablet, cellulari o ad altri dispositivi elettronici, poiché il loro abuso o uso improprio possono influire sulla qualità del sonno e sulla salute degli occhi. È essenziale limitare il tempo di esposizione e fare pause regolari. I bambini di età inferiore ai due anni non dovrebbero usare schermi. Tra i due e i cinque anni il limite è un’ora al giorno e fino ai dodici anni, due ore al giorno.

È inoltre importante utilizzare gli schermi alla giusta distanza: per leggere o scrivere su un cellulare o un tablet dovrebbero trovarsi a 35 centimetri dagli occhi, i computer portatili a 40-45 cm, i computer fissi a 45-55 cm e la televisione a una distanza compresa tra due e tre metri. Gli schermi non dovrebbero mai essere utilizzati come unica fonte di luce, bensì essere accompagnati da un’altra luce ambientale.

Godere dell’aria aperta con i bambini

Fare attività all’aperto con i bambini aiuta a ridurre l’uso dei dispositivi elettronici, attenuando gli effetti che gli schermi possono avere su di loro, ma aiuta anche a esercitare la loro visione da lontano. Inoltre, diversi studi mettono in relazione una minore esposizione alla luce solare (meno di due ore al giorno) con la possibile insorgenza della miopia.

Portare i propri figli dall’oculista fin da piccoli

Anche in assenza di alterazioni della vista, è consigliabile effettuare la prima visita dall’oculista durante il primo anno di vita. Oggi esistono metodi diagnostici per conoscere lo stato della loro vista nelle diverse fasi dello sviluppo, senza che il bambino debba necessariamente parlare o collaborare.

Seguire una dieta sana

Seguire una dieta sana e equilibrata, ricca di sostanze nutritive con un alto contenuto di vitamine A e C e di minerali come il magnesio, aiuta le cellule del senso della vista a funzionare correttamente.

Buona illuminazione

Quando si legge in formato digitale o cartaceo o si lavora al computer, la luce che si utilizza dovrebbe essere naturale e diretta, evitando i riflessi.

Proteggere gli occhi dalla luce solare

Secondo i dati forniti da Clinica Baviera, il 70% dei bambini italiani tra i 4 e i 10 anni non indossa occhiali da sole. Non bisogna dimenticare che, anche se piccoli e troppo pigri per indossarli, se esposti al sole per lungo periodo di tempo, è essenziale che li mettano per proteggere i loro occhi ed è opportuno tenere conto di quanto segue per la scelta degli occhiali da sole:

Omologazione: devono essere conformi alle normative europee per questo tipo di prodotto (identificato con il marchio CE) con il nome del produttore e i riferimenti del modello.

Filtri: la norma europea sugli occhiali da sole (UNE) stabilisce una classificazione delle protezioni solari in 5 categorie che vanno da 0 a 4; le più utilizzate nei bambini sono 3 e 4.

Telaio: grazie al peso ridotto, alla resistenza agli urti e all’elevata durata, il telaio più consigliato è realizzato in plastica.

Vetro: gli esperti consigliano vetri organici o in policarbonato perché coniugano leggerezza e resistenza.

Forma: per evitare che cadano, l’ideale è scegliere un tipo di occhiale che si adatti alla forma del viso del bambino, e il ponte naso non deve essere né grande né piccolo.

Colori: il telaio è indifferente, quello che piace di più al bambino.

Fascia elastica: per i bambini più piccoli o quelli sempre in movimento, è consigliabile che gli occhiali siano dotati di una fascia elastica in modo da evitare che cadano e garantire che siano sempre nella posizione corretta.

Prestare particolare attenzione alla loro salute visiva se hanno una storia di patologie visive

Alcune patologie visive possono avere un’origine genetica, per cui è consigliabile monitorare attentamente i bambini e segnalare questi disturbi alle visite oculistiche.

Utilizzare gli occhialini in piscina

L’acqua negli occhi durante il bagno in piscina o il nuoto può causare prurito, bruciore o infezioni. Inoltre, il cloro che le piscine contengono è irritante e può causare una congiuntivite allergica. È quindi consigliabile utilizzare gli occhialini per proteggere gli occhi dei bambini dal cloro e dai germi presenti nell’acqua della piscina, assicurarsi che siano ben montati e regolati e lavare gli occhi con lacrime artificiali o soluzione salina una volta rientrati a casa dopo la piscina.

Indossare gli occhiali da vista corretti se necessario

Non indossare gli occhiali adatti può influire sulla visione. Se i bambini portano gli occhiali, devono sottoporsi a controlli regolari dall’oculista per confermare la gradazione indicata nella prescrizione e adattare gli occhiali alle esigenze del momento.

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