Il peso sulle famiglie italiane aumenta nel 2025

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L'acquisto dei libri scolastici rappresenta una delle voci di spesa più rilevanti per le famiglie italiane con figli in età scolare.
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Costi dell’istruzione in Italia rivela disparità significative rispetto ai modelli del Nord Europa

L’acquisto dei libri scolastici rappresenta una delle voci di spesa più rilevanti per le famiglie italiane con figli in età scolare, un onere che per l’anno accademico 2025/2026 conferma la tendenza all’aumento, seppur moderato e in linea con i tassi di inflazione. Le previsioni indicano che i genitori dovranno affrontare un esborso medio di circa 190 euro annui per ciascun figlio iscritto alle scuole medie, mentre la spesa sale notevolmente per gli studenti delle superiori, attestandosi su una media di 229 euro. Questo valore, tuttavia, nasconde significative variazioni in base all’indirizzo di studio prescelto: i licei si confermano come la scelta più onerosa con una spesa media di 279 euro annui, seguiti dagli istituti tecnici con 241 euro e dagli istituti professionali con un costo più contenuto di 167 euro per studente.

Le ragioni di questa disparità di costi tra i diversi indirizzi scolastici sono molteplici e radicate nella natura stessa dei percorsi formativi. I licei richiedono generalmente un numero maggiore di volumi, spesso caratterizzati da contenuti più approfonditi e dettagliati in discipline come letteratura, lingue straniere e scienze. A questo si aggiunge la necessità di acquistare strumenti didattici supplementari come dizionari specializzati, particolarmente costosi nel caso di indirizzi classici che richiedono supporti per lo studio del latino e del greco antico, o per licei linguistici dove sono necessari dizionari per multiple lingue straniere. Non va sottovalutato inoltre il fattore dell’aggiornamento delle edizioni, che in alcuni indirizzi avviene con maggiore frequenza, impedendo il riutilizzo dei testi degli anni precedenti o l’acquisto di volumi usati.

Il quadro economico risulta particolarmente gravoso per le famiglie nel primo anno delle scuole superiori, quando si concentra l’acquisto di numerosi nuovi testi e strumenti didattici che accompagneranno lo studente per l’intero ciclo di studi. Calcolando l’investimento complessivo per l’istruzione di un figlio, considerando il periodo che va dalle scuole medie al completamento delle superiori, le famiglie italiane si trovano a sostenere una spesa superiore ai 2.500 euro solo per i libri di testo, una cifra considerevole che pesa significativamente sui bilanci familiari, soprattutto in un periodo caratterizzato da difficoltà economiche diffuse e stagnazione dei salari reali.

La transizione verso i supporti digitali, iniziata ormai da alcuni anni, prosegue con ritmo costante ma non ancora sufficiente a determinare una riduzione significativa dei costi. Esempi virtuosi come l’IIS Donato Bramante di Roma, che ha adottato circa 90 libri in formato digitale, il Liceo Statale Margherita di Savoia, sempre nella capitale, con 71 ebook, o l’ITIS Galileo Galilei con 69 testi digitali, rappresentano casi di eccellenza ma non ancora la norma nel panorama nazionale. È importante sottolineare come l’adozione formale di supporti digitali non sempre corrisponda a un utilizzo esclusivo degli stessi in classe, persistendo spesso una situazione ibrida che non consente il completo abbandono del supporto cartaceo tradizionale.

In diverse regioni del nord e centro Italia, come Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, sono stati avviati progetti pilota per la creazione di classi completamente digitalizzate, supportati da finanziamenti pubblici per l’acquisto di tablet didattici, con un’ulteriore espansione prevista a partire dal 2025. Questi progetti rappresentano un tentativo concreto di modernizzare la didattica e, al contempo, alleggerire il carico economico sulle famiglie, anche se la loro diffusione rimane ancora a macchia di leopardo sul territorio nazionale, creando situazioni di disomogeneità nell’accesso alle risorse educative.

Il confronto con gli altri paesi dell’Unione Europea mette in luce differenze strutturali nei modelli di supporto all’istruzione che si riflettono direttamente sui costi sostenuti dalle famiglie. L’Italia, con una spesa media di 229 euro annui per studente delle superiori, si colloca in una posizione intermedia, significativamente più vantaggiosa rispetto alla Spagna, dove le famiglie affrontano esborsi tra i 400 e i 500 euro, ma decisamente più onerosa se paragonata ai paesi del Nord Europa. La Francia, con una spesa media di 283 euro, adotta un sistema caratterizzato da minori obblighi di adozione dei testi e maggiore flessibilità nell’uso di materiali alternativi, mentre la Germania ha implementato un sistema di prestito pubblico e forfait regionali che riduce l’onere diretto sulle famiglie a circa 100 euro.

Il modello più virtuoso appare quello dei Paesi Bassi, dove la fornitura gratuita dei testi da parte delle istituzioni scolastiche azzera completamente la spesa diretta per le famiglie. Questa analisi comparativa evidenzia una chiara divisione geografica all’interno dell’Unione: i paesi del Sud Europa, come Italia e Spagna, tendono a scaricare maggiormente i costi dell’istruzione sulle famiglie, pur cercando di attenuarne l’impatto attraverso sistemi di bonus, prestiti agevolati e mercati dell’usato, mentre i paesi nordici hanno sviluppato sistemi di welfare scolastico più avanzati che minimizzano o annullano l’onere diretto sui nuclei familiari.

La situazione italiana, pur non essendo la più critica nel contesto europeo, evidenzia la necessità di ripensare il modello di supporto all’istruzione in un’ottica di maggiore sostenibilità economica per le famiglie. L’espansione dei progetti di digitalizzazione, l’implementazione di sistemi di prestito più efficienti a livello nazionale e il potenziamento dei bonus per l’acquisto dei testi rappresentano possibili direzioni di intervento per alleggerire un carico economico che, sommato alle altre spese scolastiche come trasporti, materiali didattici e attività extracurricolari, rischia di trasformarsi in un fattore di disuguaglianza nell’accesso all’istruzione di qualità, compromettendo il principio costituzionale di pari opportunità educative per tutti i cittadini.

Costo Libri Scolastici 2025/2026 — Analisi Italia & UE

Libri scolastici 2025/2026

Un'analisi dei costi per le famiglie in Italia e un confronto con l'Unione Europea.

Sintesi dei costi

Scuole medie

~190 €

per studente/anno

Scuole superiori

~229 €

media per studente/anno

Costo per figlio

>2.500 €

totale medie + superiori

Punti chiave

  • Tendenza 2025: Lieve incremento dei listini, in linea con l'inflazione.
  • Picco di spesa: Il primo anno delle superiori è il più costoso per l'acquisto di nuovi testi e dizionari.
  • Digitale: Crescita costante degli ebook, ma la sostituzione del cartaceo non è ancora uniforme.
  • Confronto UE: Nord Europa con costi per le famiglie quasi nulli grazie al supporto pubblico, Sud Europa a maggiore spesa privata.

Spesa media in Italia (Anno 2025/26)

Costo per livello e indirizzo

Livello/IndirizzoCosto medio annuo
Medie (Secondaria I grado)≈ 190 €
Superiori (media)≈ 229 €
• Licei≈ 279 €
• Istituti tecnici≈ 241 €
• Istituti professionali≈ 167 €

Perché i licei costano di più?

  • Più volumi e testi di ampio respiro (lettere, lingue).
  • Costo aggiuntivo dei dizionari (es. latino, greco).
  • Aggiornamenti delle edizioni più frequenti.

La transizione al digitale

Esempi di istituti con forte adozione di ebook

Selezione per l'anno 2025/26

  • IIS Donato Bramante (Roma): ~90 libri digitali adottati
  • Liceo Statale Margherita di Savoia (Roma): ~71 ebook
  • ITIS Galileo Galilei (Roma): ~69 ebook

Nota bene: L'adozione "digitale" non sempre coincide con l'uso esclusivo in classe. In molte regioni sono in espansione progetti di classi digitali grazie a nuovi finanziamenti per tablet didattici dal 2025.

Confronto con l'Unione Europea

Spesa per libri di testo (scuole superiori)

Valori indicativi a carico delle famiglie

Paese/Area Spesa annua Modello prevalente
Italia≈ 229 € (media)Acquisto diretto con bonus locali
Spagna≈ 400–500 €Acquisto con programmi regionali di prestito/voucher
Francia≈ 283 €Meno obblighi di adozione, più materiali alternativi
Germania≈ 100 € (forfait)Prestito pubblico e forfait regionali
Paesi Bassi≈ 0 €Fornitura gratuita da parte della scuola

Lettura del quadro europeo

  • Sud Europa: Maggiore spesa privata, mitigata da bonus, prestiti e usato.
  • Nord Europa: Fornitura pubblica o sistemi di prestito che abbattono i costi diretti per le famiglie.

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