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Quando è troppo è troppo!

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Quando è troppo è troppo

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Le nostre figlie devono poter uscire, girare il mondo, divertirsi, conoscere persone. Noi dobbiamo essere serene e non vivere con l'angoscia che un delinquente possa rovinarle/ci la vita!

Violenza sulle donne nel 2024. Uno sguardo alle evoluzioni e alle strategie d'intervento

Nel corso degli anni, la violenza sulle donne si è manifestata come una piaga sociale di vasta portata, incisa profondamente nel tessuto delle nostre comunità. Questo inizio di 2024 non sta segnato un’eccezione, ma sta piuttosto evidenziato un’evoluzione del fenomeno, con nuove sfide che richiedono una profonda attenzione.

La violenza sulle donne assume molteplici forme, estendendosi dalla violenza fisica e sessuale a quella psicologica ed economica, infiltrandosi in ogni ambito della vita femminile, sia nella sfera privata che in quella pubblica. La persistenza di questo fenomeno, nonostante gli sforzi globali e nazionali, solleva interrogativi profondi sulla sua radicata presenza nella società e sulla necessità di strategie di contrasto più efficaci.

Nel corso delle ultime puntante, un bellissimo servizio de Le Iene con Matteo Viviani, il quale ha passato una notte con la Polizia, ha dimostrato come siano davvero troppi gli interventi delle forse dell’ordine per questo vero dramma sociale, e come in tante occasioni le vittime spesso non denuncino l’accaduto. E’ ora di dire basta. Chiediamo aiuto e DENUNCIAMO.

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Servizio pubblico promosso dal Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il numero è gratuito, attivo 24 ore su 24 e accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking

Secondo recenti studi e ricerche, come quelli condotti dall’ISTAT, si evidenzia un panorama preoccupante, con un numero significativo di donne che continuano a subire varie forme di violenza. Le statistiche mostrano non solo l’ampio raggio d’azione della violenza di genere, ma anche l’emergere di nuovi pattern, spesso aggravati da contesti globali in cambiamento, come le crisi economiche, le tensioni sociali e l’avanzamento tecnologico. L’analisi, mette in luce come l’evoluzione digitale abbia aperto nuove frontiere per la violenza, in particolare attraverso il cyberstalking e il revenge porn, che pongono sfide inedite per la privacy e la sicurezza delle donne. Questi nuovi vettori di violenza richiedono un aggiornamento costante delle leggi e delle politiche di protezione, evidenziando la necessità di un approccio che integri la prevenzione, l’educazione e il sostegno alle vittime.

La natura spesso subdola e pervasiva della violenza digitale rende difficile per le vittime sfuggire all’abuso, che può raggiungerle in qualsiasi momento e luogo, amplificando il senso di insicurezza e vulnerabilità. Inoltre, la diffusione virale di immagini o informazioni private può avere effetti devastanti sulla vita personale, professionale e sociale delle vittime, con cicatrici psicologiche che perdurano ben oltre l’atto iniziale di violenza.

Le piattaforme social, a tal proposito, sono chiamate a svolgere un ruolo attivo nella prevenzione e nella risposta alla violenza di genere online. Ciò deve include il miglioramento dei sistemi di segnalazione e moderazione, l’educazione degli utenti sulle politiche di condotta e la collaborazione ancora più marcata con le autorità per affrontare i casi di violenza. Iniziative come campagne di sensibilizzazione e programmi educativi possono contribuire a promuovere una cultura digitale di rispetto e tolleranza, riducendo l’incidenza della violenza.

Indubbiamente, negli ultimi anni, le strategie di intervento si sono evolute per rispondere a queste sfide, con un incremento delle iniziative volte all’educazione e alla sensibilizzazione pubblica. Programmi di formazione, campagne mediatiche e partnership tra organizzazioni governative e non governative mirano a smantellare gli stereotipi di genere e a promuovere una cultura del rispetto e dell’uguaglianza. La collaborazione internazionale gioca un ruolo cruciale, condividendo atteggiamenti e soprattutto risorse per combattere la violenza su noi donne e sulle nostre figlie. 

Chiudendo il discorso internet, è evidente che l’educazione riveste un ruolo cruciale nell’affrontare l’impatto negativo dei social media e delle tecnologie digitali sulla violenza di genere, e le scuole rappresentano un ambiente fondamentale per iniziare questo percorso formativo. È essenziale che gli istituti scolastici implementino programmi educativi che non solo sensibilizzino studenti, insegnanti e personale scolastico sulla violenza digitale e sul cyberbullismo, ma che forniscano anche strumenti concreti per riconoscere, prevenire e contrastare questi fenomeni. L’integrazione di moduli dedicati all’uso sicuro e responsabile di internet e dei social media nei curricoli scolastici può contribuire a costruire una cultura digitale basata sul rispetto reciproco e sull’empatia. Inoltre, la formazione degli insegnanti su queste tematiche è fondamentale per garantire che possano agire non solo come educatori ma anche come punti di riferimento e supporto per gli studenti che si trovano ad affrontare situazioni di abuso online. La collaborazione tra scuole, famiglie e organizzazioni esperte nel campo della sicurezza digitale può amplificare l’efficacia di queste iniziative educative, creando una rete di sostegno che accompagna i giovani in un uso consapevole e positivo delle tecnologie digitali. Incrementare l’educazione in questo ambito significa investire nel benessere e nella sicurezza delle future generazioni, fornendo sia le competenze necessarie per navigare con sicurezza nel vasto e complesso mondo digitale, sia quello che è il concetto determinante, ovvero: le donne non si toccano mai, nemmeno in rete!

Le nostre figlie devono poter uscire, girare il mondo, divertirsi, conoscere persone. Noi dobbiamo essere serene e non vivere con l’angoscia che un delinquente possa rovinarle/ci la vita!

E’ ora di dire basta!

Quando è troppo è troppo! DENUNCIATE

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