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Vulvodinia: comprendere i sintomi e l’importanza della diagnosi

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Elisa Stefanati

La vulvodinia risulta difficile da diagnosticare e spesso molte donne ricevono una diagnosi tardiva o non vengono credute. Questo accade in parte per la mancata attenzione dedicata negli anni passati a tale patologia, un po’ per retaggio culturale è un po’ per impostazione patriarcale della società. Altre ragioni sono i preconcetti e la vergogna ancora oggi presenti nel parlare di questa patologia oltre alla barriera comunicativa che sta alla base del rapporto medico paziente (nonché alla base di tutte le relazioni sociali) talvolta non ben strategicamente pilotata.

Con la consulenza della dottoressa Elisabetta Colonese, ginecologa ed esperta in terapia dell’infertilità di coppia.

Cos’è la vulvodinia?

La vulvodinia è una condizione patologica femminile che si manifesta con dolore e disturbi a livello della vulva, del vestibolo e della vagina. Questa condizione può impattare significativamente sulla vita delle pazienti, influenzando non solo la sfera sessuale, ma anche la quotidianità. Spesso sottostimata e diagnosticata tardivamente, la vulvodinia può essere mal interpretata a causa delle sue sfumature complesse e del pudore che alcune donne provano nel discutere i sintomi.

Sintomi comuni della vulvodinia

I sintomi più comuni includono dolore cronico e continuo nell’area ginecologica, spesso accompagnato da bruciore, tensione, arrossamento, irritazione, secchezza e prurito. Questi sintomi possono variare di giorno in giorno e possono essere scatenati o aggravati da stimoli come indumenti stretti o contatto con l’acqua.

Diagnosi corretta e tempestiva

Una diagnosi corretta e tempestiva è fondamentale. Molte donne ricevono diagnosi tardive o non vengono credute a causa di pregiudizi culturali e barriere comunicative nel rapporto medico-paziente. È essenziale che le donne si rivolgano al proprio ginecologo di fiducia non appena avvertono sintomi persistenti per più di tre mesi.

Il ruolo della psiche

La psiche gioca un ruolo importante in questa condizione. La vulvodinia è stata spesso etichettata come una “malattia invisibile”, portando a una sottovalutazione dei sintomi. Tuttavia, per le donne colpite, il disagio è tutt’altro che invisibile, e può portare a irritabilità, frustrazione e depressione se non diagnosticata e gestita correttamente.

Impatto sulla qualità della vita

La vulvodinia può influenzare profondamente la qualità della vita, modificando la sfera sessuale e rendendo difficili le attività quotidiane come indossare jeans o un costume bagnato. Il dolore può essere costante e debilitante.

Cure e trattamenti

Le terapie variano da paziente a paziente e possono includere cambiamenti nelle abitudini quotidiane, utilizzo di abbigliamento e prodotti igienici adatti, terapie locali, antalgici, riabilitazione del pavimento pelvico e miorilassanti. È fondamentale seguire la terapia specifica prescritta dal ginecologo e evitare cure fai-da-te o l’uso di prodotti non consigliati.

Strategie utili nella vita quotidiana

Per gestire la vulvodinia, è consigliabile evitare indumenti stretti e sintetici, pratiche sportive che possono aggravare i sintomi e mantenere un atteggiamento positivo. Seguire le indicazioni mediche è cruciale per un trattamento efficace.

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