Ottobre è il mese dedicato alla sensibilizzazione di noi donne sulla prevenzione del tumore mammario
L’autopalpazione del seno rappresenta uno strumento fondamentale nella prevenzione precoce del tumore mammario, offrendo alle donne un metodo accessibile e gratuito per familiarizzare con il proprio corpo e individuare tempestivamente eventuali cambiamenti. Nonostante la sua importanza, è cruciale sottolineare che questa pratica non sostituisce in alcun modo le visite mediche specialistiche o gli screening raccomandati, ma si pone come un complemento prezioso nel monitoraggio della salute del seno.
Per eseguire correttamente l’autopalpazione, la regolarità è la chiave del successo. Si consiglia di scegliere un giorno specifico del mese, preferibilmente tra il settimo e il quattordicesimo giorno del ciclo mestruale, quando il seno è meno soggetto a variazioni ormonali e risulta più facile rilevare eventuali anomalie. Il momento ideale della giornata per effettuare l’esame è dopo la doccia, quando la pelle è pulita e rilassata, facilitando così la percezione di eventuali noduli o alterazioni del tessuto mammario.
L’autopalpazione si articola in due fasi principali: l’ispezione visiva e la palpazione vera e propria. L’ispezione visiva richiede di posizionarsi davanti a uno specchio e osservare attentamente entrambi i seni, prestando particolare attenzione alla simmetria tra le due mammelle, a eventuali modificazioni della pelle come arrossamenti, retrazioni, eczemi o escoriazioni, e a possibili alterazioni del capezzolo. Questa osservazione dovrebbe essere eseguita in diverse posizioni, partendo con le braccia distese lungo il corpo, proseguendo con le braccia sui fianchi, poi con le braccia alzate e infine con le braccia dietro la testa. È importante non limitarsi all’osservazione frontale, ma esaminare il seno anche di profilo, sia da destra che da sinistra, per avere una visione completa e dettagliata.
La palpazione, che rappresenta il cuore dell’autopalpazione, richiede una tecnica precisa e sistematica. Si inizia posizionando una mano dietro la nuca e utilizzando l’altra mano, in particolare le tre dita centrali unite e posizionate a piatto, per palpare la mammella controlaterale. I movimenti da eseguire sono principalmente tre: un movimento orizzontale dall’esterno verso l’interno, seguito da un movimento verticale dall’alto verso il basso, e infine un movimento circolare che parte dall’esterno e procede verso il capezzolo. È fondamentale non trascurare la palpazione del cavo ascellare e la verifica di eventuali secrezioni dal capezzolo, stringendolo delicatamente. Per una valutazione ancora più accurata, si consiglia di ripetere questi movimenti anche in posizione sdraiata, sempre mantenendo una mano dietro la testa per distribuire uniformemente il tessuto mammario.
Durante l’autopalpazione, l’obiettivo principale è individuare la presenza di eventuali noduli o alterazioni della consistenza del tessuto mammario. Tuttavia, è fondamentale mantenere la calma e non allarmarsi immediatamente nel caso si percepisca qualcosa di insolito. Il consiglio più saggio è quello di contattare sempre il proprio medico di fiducia, che saprà valutare la situazione con professionalità e, se necessario, prescrivere ulteriori accertamenti per una diagnosi accurata.
