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Intervista a Debora Pelamatti

Debora è una donna molto amata, non solo dal marito, ed è super seguita sui social. Tra i suoi follower ci sono Chiara Ferragni, Jovanotti, I Pinguini Tattici Nucleari e Tommaso Zorzi e molti altri.

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Un'amica, una moglie, un'eccezione che conferma la regola.

Debora Pelamatti non è soltanto la consorte di un grande artista, Max Pezzali, il celebre cantautore pavese, ma è anche la sua musa, la fonte di ispirazione per molte delle sue canzoni. Lei è, come Max ama sottolineare durante i suoi concerti, l’eccezione alla “Regola dell’amico”. In effetti, prima di ogni esibizione del brano, non manca mai di menzionare questa particolarità della loro storia.

La loro conoscenza risale al lontano 1995. In quell’anno, Debora stava concludendo i suoi studi al liceo classico nella suggestiva Val Camonica, il luogo che l’ha vista crescere. Nello stesso periodo, si iscriveva a Giurisprudenza nella città di Pavia, la terra natia di Max. Da quel momento, Debora è diventata una presenza costante nella vita di Max, assumendo il ruolo di migliore amica.

Il sentimento di amicizia, però, si trasformò in amore nel 2013. Non appena si accorsero di essere innamorati, Max e Debora decisero di convivere, dimostrando una volta di più la forza del loro legame. Il loro amore si consolidò nel 2019, anno in cui decisero di sposarsi.

Debora è una donna molto amata e seguita sui social. Tra i suoi follower, ci sono personaggi molto noti, come Chiara Ferragni, Jovanotti, I Pinguini Tattici Nucleari e Tommaso Zorzi, solo per citarne alcuni. La sua eleganza e il suo stile chic sono spesso apprezzati e commentati dai suoi fan.

Oltre alla passione per la moda, che le ha permesso di gestire una sua rubrica di moda, Debora ama leggere, scrivere e viaggiare. È una donna curiosa, sempre alla ricerca di nuove avventure e conoscenze.

La famiglia per Debora rappresenta un elemento fondamentale della sua vita. Lei è molto legata alla sua famiglia d’origine e non perde occasione di condividere su Instagram immagini che la ritraggono con i genitori, la sorella e i nipoti. La sua famiglia include anche i genitori e il figlio di Max, Hilo.

Debora ha un rapporto speciale con Hilo. Lei lo definisce un legame unico e raro, un legame che è nato e si è consolidato nel tempo grazie alla comprensione, al rispetto e all’amore reciproco.

Ciao Debora, partiamo dall’inizio, ci racconti della tua infanzia e del rapporto con i tuoi genitori? E ci dici qual è il ricordo più remoto che hai nei tuoi pensieri di quant’eri piccolina?

Con i miei genitori ho un rapporto simbiotico. Ora che sono anziani, mio papà ha compiuto 83 anni il 20 giugno, vivo la lontananza come una colpa e cerco di essere presente il più possibile. Vengono ad ogni data importante dei tour di mio marito e vogliono festeggiare i loro 60 anni di matrimonio al Circo Max (il 2 settembre). Per me loro sono l’Amore e chiunque li vede insieme si commuove

L’adolescenza è un momento complicato, spesso di ribellione, che ricordo hai di quel periodo? C’è un aneddoto che ti va di raccontare e che ricordi con piacere?

Sono sempre stata una bambina è un’adolescente estroversa ma con una grande passione: i libri. Amavo studiare e, quando scomparivo da casa, era per rifugiarmi a San Giorgio, una chiesetta tra le montagne dove sono nata, per leggere.

Spesso perdevo la cognizione del tempo e i miei genitori si arrabbiavano.

La mia prima discoteca l’ho vista a 27 anni e ho capito perché non ci ero mai andata prima: non è proprio il mio ambiente! Da questo punto di vista sono un po’ noiosa.

Hilo da piccolo mi chiamava “la Leggiona” e mi ha regalato un puffo con un libro in mano che conservo ancora gelosamente.

Tutte da giovanissime abbiamo mentito ai nostri genitori pur di uscire con il nostro fidanzatino, o per andare a una festa con le amiche. Ce ne racconti una tua?

Ricordo che mio papà mi invitava ad uscire, a staccare la testa dai libri. Non ho mai avuto bisogno di mentire perché il mio papà era ed è il mio migliore amico: a lui ho chiesto consiglio anche quando Max mi ha chiesto di sposarci. Sono stata fortunata perché abbiamo un rapporto molto sincero.

Credo e spero che anch’io e Max abbiamo lo stesso rapporto con Hilo: con me parla di tutto e cerco di dargli i consigli che i miei genitori davano a me.

Passiamo ad argomenti più seri. Noi donne, negli ultimi anni, ricopriamo ruoli sempre più rilevanti all’interno di una società storicamente maschilista. Qual è il tuo punto di vista in merito?

Credo che indipendentemente dal sesso, si debba premiare la bravura. Non sono assolutamente femminista: sono convinta che si debba dimostrare quanto valiamo ed è giusto premiare chi lavora bene e con costanza.

Sentiamo purtroppo ancora troppo sovente che uomini violenti umiliano, picchiano e non così raramente uccidono le proprie compagne, mogli, mamme dei loro figli. Queste tristi vicende sono frutto di rapporti malati. Come possiamo dire basta?

Come ho raccontato in una lunga intervista a Selvaggia Lucarelli, anch’io sono stata vittima di un “amore malato”. Mi fa orrore, a distanza di anni, definirlo amore.

Quando finalmente sono riuscita ad allontanarmi dal mio “carnefice” (con l’aiuto di un angelo, la Dott.ssa Rossi, che ci ha lasciato anni fa e che non dimenticherò mai) mi sono sentita per anni sbagliata.

E sai perché? Perché le vittime di violenza non vengono credute: si rifiuta di pensare che il mostro sieda al nostro tavolo, sia il nostro amico d’infanzia, il compagnone. Ricordo che la dottoressa Rossi mi disse: “Tu sei consapevole che lui riveste un ruolo sociale importante in questa città e molti ti daranno della pazza?”

Ne ho parlato a Selvaggia tanti anni dopo, finalmente ho trovato il coraggio di parlarne e…Mi sono sentita “libera”.

Ho avuto tanti dubbi inizialmente e mi sono confrontata anche con Max. Non puoi immaginare quanti messaggi ho ricevuto di ringraziamento: tanti purtroppo da vittime. Molte mi scrivevano che erano nascoste a mandarmi il messaggio e che l’avrebbero cancellato dopo che l’avessi letto per non farsi scoprire. 

Mi chiedono consigli e ho capito che avrei dovuto raccontare la mia storia molto prima.

Io sono una sopravvissuta e devo aiutare chi ancora è nella situazione nella quale mi sono trovata per 5 anni.

La tragica vicenda di Giulia Tramontano non mi ha fatto dormire per giorni: ho trovato tantissime analogie con il mio ex.

Storie parallele. Non particolarmente bello, bugiardo, viziato e…Mi chiamava anche con lo stesso nomignolo “tata”.

A tal proposito, sentiamo spesso in televisione condanne a taluni che ci sembrano davvero ridicole rispetto al reato commesso. Sicuramente un motivo c’è ma ci viene spontaneo chiederci: ma la legge è uguale per tutti? Ci dici la tua?

Ho scelto di studiare giurisprudenza perché ho sempre creduto fermamente nella giustizia.

Purtroppo, mi rendo conto che in pochi anni le cose sono peggiorate drasticamente e stiamo andando alla deriva. Proprio ieri parlavo con un amico, una guardia carceraria: mi raccontava cose aberranti. Persone che lui ha conosciuto e delle quali ha constatato la pericolosità sociale e che hanno ammazzato anche più donne che dopo 15/16 anni sono liberi!

Cambiamo, apriamo una parentesi sul tema lavoro e famiglia.

Ho sempre amato la moda e dopo la laurea in giurisprudenza ho lavorato per tanti anni per una catena inglese di accessori moda. Ero la capo progetto: aprivo i punti vendita in Italia.

Facevo dalla selezione del personale, al visual merchandising, alla scelta delle location. Poi sono diventata grande e non riuscivo a conciliare lavoro (un giorno ero a Napoli e l’altro a Udine) con gli impegni familiari.

Sono stata assunta nell’ufficio legale di una grossa azienda nel quale lavoro tuttora.

Continua ad essere difficile lavorare a Milano, abitare a Pavia e seguire Max.

Vivo con due uomini, Max e Hilo, e a fianco a miei suoceri, ma le corse matte e disperate per conciliare tutto mi fanno sentire viva.

Siamo a ridosso delle sospirate vacanze e la maggior parte di noi, se potrà, ci concederà qualche giorno di ferie e magari si farà un viaggio. Se domani tuo marito ti dovesse dire: “Ehi amore dimmi dove e partiamo…”, dove cadrebbe la tua scelta e perché proprio li?
Quest’anno la nostra è la meta che io e Hilo sogniamo da anni. Mio marito ci è già stato parecchie volte e finalmente porta anche noi. Se mi seguite su Instagram sono certa che farò sognare anche voi.  Ogni anno non manca mai il viaggio in Florida: Miami è la nostra città del cuore. C’è gente in giro per le strade giorno e notte; musica ovunque; colori e profumi indescrivibili che si vedono e si respirano solo li. Le persone sono felici: cantano, ballano e ti fermano per la strada come se fossi un vecchio amico, anche solo per dirti che sei vestita bene, per fare due chiacchiere, con una spontaneità disarmante. Mio marito a Miami ha dedicato una canzone e ci sentiamo parte di “tutta questa gioia di vivere”

Tornando un po’ da dove siamo partiti, da ragazza qual è stata una vacanza indimenticabile?

Mio papà ha sempre avuto la sindrome di Wanderlust, che si caratterizza con l’ossessione di viaggiare, forte a tal punto da diventare appunto una sindrome che spinge chi ne è affetto a desiderare continuamente di viaggiare e visitare nuovi luoghi!

Sindrome che ha trasmesso anche a me e a mia sorella…. E fortunatamente ne è affetto anche mio marito.

Erano gli anni 80 e ci portava ovunque con la sua 128 blu: ricordo un viaggio nella ex Jugoslavia.

Una vera e propria avventura: finestrini abbassati e noi 4 che cantavamo le canzoni delle uniche 2 cassette che i miei genitori avevano in macchina. Quando penso alla felicità ricordo quelle vacanze.

L’altro giorno ho rivisto un’amica del liceo con la quale ho condiviso anni davvero favolosi, iniziati assieme già alle scuole medie. Sono passati trent’anni ma sembra ieri. Anni spensierati, felici, pochi soldi in tasca e tanti sogni. Adesso abbiamo qualche soldo in più ma i sogni sono un po’ sbiaditi. Quindi mi viene da chiedere: i ragazzi e le ragazze di oggi, sono felici? Che mondo gli stiamo lasciando? Gli stiamo dando la possibilità di sognare?

Le mie amiche d’infanzia sono rimaste le mie più grandi amiche. Adesso hanno dei figli grandi e spesso parliamo di come eravamo noi, dei nostri sogni, delle nostre aspettative. Posso dirti che Hilo, con i suoi 15 anni il 24 di settembre, ha grandi sogni: forse perché sta crescendo con due inguardabili sognatori.

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