Da oltre un decennio, Laura è un punto di riferimento per i più piccoli.
La tua solarità e allegria sono contagiose sia per i bambini che per gli adulti, il motivo è dovuto al fatto che fai uno dei lavori più belli del mondo? (ovvero donare felicità).
Sicuramente! Ma diciamo che fa anche parte del mio carattere. Sono un’entusiasta per natura e trasmettere gioia mi rende felice.
Per chi non lo sapesse, ci racconti come sei arrivata a lavorare con i più piccoli?
Ho iniziato la mia attività nello spettacolo con il teatro, il musical. L’ultimo musical prima di approdare alla tv ragazzi è stato Scooby Doo, un musical per bambini. L’ho sempre interpretato come un segno del destino: la mia storia mi stava portando in quella direzione. E’ arrivata l’occasione: cercavano il nuovo volto per il programma L’ Albero Azzurro e dopo un provino carico di emozione… mi hanno scelta!
Quali sono le sfide più grandi che hai incontrato lavorando in televisione e come le hai superate?
Venendo dal teatro dovevo confrontarmi con una diversa distanza del pubblico, filtrata dalle telecamere e non più dal palcoscenico quindi una nuova comunicazione. Avevo già avuto qualche esperienza televisiva ma la tv ragazzi ha un codice preciso e delicato così com’è il pubblico di riferimento, quello dei bambini. Come ricordo sempre: la tv ragazzi è un privilegio ma anche una grande responsabilità. Non è stato semplice all’inizio ma poi mi sono sentita sempre più a mio agio e ho trovato il mio giusto “spazio” e linguaggio. Prima regola: credere nella fantasia, sempre!
Qual è il ricordo più bello che hai legato alla TV?
Ce ne sono tanti… ma non posso non citare l’incontro con Sandra Mondaini e Raimondo Vianello nel programma Sandra e Raimondo Supershow di cui ho fatto parte. Sono sempre stati per me fonte d’ispirazione e lo saranno sempre e conoscerli è stato meraviglioso. Ho anche ballato vestita da sbirulino davanti a Sandra! Le era piaciuto molto! Che emozione!
Come vedi e vivi l’evoluzione dei programmi per bambini in televisione e che influenza hanno i media come YouTube e TikTok?
I programmi per bambini in televisione cambiano così come cambiano le generazioni dei bambini che li guardano. Anche L’Albero Azzurro, che ha 33 anni di storia, pur mantenendo intatta la sua mission di “stuzzicare le antenne della curiosità”, si evolve di stagione in stagione con un linguaggio verbale, musicale e visivo al passo con i tempi. I social media hanno sicuramente generato un cambiamento profondo nella fruizione dei contenuti “media”. La velocità e l’abbondanza dei video su YouTube e TikTok hanno modificato l’attenzione dei bambini che spesso è più superficiale. Ma questo non deve voler significare creare contenuti banali perchè tanto sono bambini! Anzi è proprio il contrario! E’ importante, oggi più che mai, educare all’ascolto, abituare i bambini ad avere il tempo di immaginare. E in questo i libri sono fondamentali. Leggere storie e stimolare così la fantasia dei bambini può aiutare.
Come alimenti la tua professionalità e la tua creatività in questo settore così in rapida evoluzione come l’intrattenimento?
Tenendomi aggiornata il più possibile con un occhio attento a ciò che accade anche all’estero.Guardo programmi americani, spagnoli, francesi! E poi scrivendo anche libri per bambini la mia creatività si alimenta scrivendo. Più scrivo e più si formano idee, mondi, personaggi, storie!
Parliamo di teatro. Secondo te, che benefici può portare ai bambini fare teatro e a che età si dovrebbe iniziare?
Fare teatro ci rende più sensibili verso il mondo, sviluppa l’immaginazione e la capacità di giocare, fa aumentare il rispetto verso gli altri, sviluppa abilità verbali e fisiche, ci insegna a conoscere gli altri… sono tanti e molti di più i benefici del teatro. Sono stata molto felice quando Rizzoli Education mi ha chiesto di scrivere un inserto sull’attività teatrale per i bambini di terza elementare che è uscito quest’anno. Bisognerebbe inserire il teatro come materia già nel primo ciclo delle primarie perchè oggi più che mai i bambini hanno bisogno di incontrarsi e il teatro è incontro con l’altro. E poi aiuta a scoprire e a esplorare la nostra creatività e i bambini sono un motore di fantasia, chi meglio di loro può dare vita al gioco del teatro?
Come può un genitore accorgersi se suo figlio possiede le attitudini per fare teatro?
Il teatro è un gioco e se il bambino o la bambina si diverte a giocare al teatro vuol dire che ne ha le attitudini. Ma è importante anche pensare al teatro come un’attività formativa e non solo con lo scopo di fare spettacolo.
Il tuo sogno nel cassetto, lavorativamente parlando, qual è?
Mi piacerebbe fare tantissime cose! Ho tante aspirazioni professionali sia in televisione che nell’editoria ma non dico niente perchè ci sto lavorando (per realizzare i sogni non basta desiderarli!)